Spesso la realizzazione di un manufatto artistico lavorato e finito non rende compiutamente agli occhi dei visitatori interessati ai vari passaggi della sua lavorazioni. Spesso, infatti, molti di questi manufatti trattandosi di ceramica artistica vengono celebrati, dal sempre più vasto numero di cultori, per gli aspetti puramente decorativi, iconografici, e rappresentativi, tralasciando, ed omettendo il procedimento preparatorio che va dalla estrazione della cruda materia alla creazione del manufatto con i suoi aspetti simbolici e rituali, dettati da griglie interpretative culturali di valenza spesso simbolica e rituale. Tutto ciò al fine di “garantire” da parte del ceramista le varie fasi della lavorazione, creando un prodotto che frutto della certosina lavorazione e modellato dalle sapienti mani del maestro possa soddisfare il suo “intimo” sentire e la piena approvazione dei futuri estimatori. Il primo passo, l’estrazione dell’argilla dalle cave, avviene subito dopo la pioggia al fine di prelevarla allo stato melmoso non indurito e quindi facilmente modellabile. Coperta di stracci umidi essa viene collocata all’interno della bottega. Una zolla, posta sul nudo suolo viene frantumata con i piedi, realizzando un movimento circolare a forma di spirale al fine di renderla fluida e modellabile. Ai panetti realizzati per i manufatti, verrà aggiunta la calce al fine di indurirne la materia che successivamente spanata a crita, viene impastata per renderla più compatta ed eliminare le impurità. Tali impurità, allo stato di pietruzze rimangono così sulla balata e successivamente eliminate. Il prodotto ultimo i badduna (panetti per realizzare i manufatti) vengono lavorati sul tornio. Questa fase prevede u baddun al centro del piatto girevole, modellato dalle sapienti mani del ceramista. Quando l’acqua inizia ad asciugarsi si applica sul manufatto la decorazione, ottenuta con un piccolo pezzo di creta modellata con i antichi stampini. Il manufatto creato, viene posto ad asciugare sopra delle pedane o sulle zagare (aste in legno poste in maniera longitudinale lungo la parete). In questo procedimento, l’aspetto meteorologico assume una valenza strettamente connessa al processo lavorativo. Infatti, l’elevata temperatura esterna permette spesso l’abbattimento dei tempi di creazione e consolidamento del prodotto finito. I manufatti realizzati, una volta asciutti, vengono infornati per un periodo di circa ventidue ore alla temperatura di 940º cotti e stagnati. La stagnatura verrà effettuata utilizzando un liquido composto da piombo e sabbia macinata, così come la decorazione successiva verrà effettuata con miscele di ossidi minerali, di rame, di ferro, di piombo al fine di ottenere i colori tipici della maiolica burgitana. Una volta terminata la decorazione, si è pronti per la seconda ed ultima infornata ad una temperatura di 850º. La sistemazione all’interno del forno avverrà in modo che le rispettive parti non si tocchino gli uni con gli altri.